Bere un buon caffè in centro, seduti nel dehor di piazza San Carlo o di via Po, è un piacere immenso. Quella dei caffè, intesi come luoghi fisici in cui ordinare la famosa bevanda, è una tradizione lunga centinaia di anni per la città di Torino. Il primo fu il Caffè Al Bicerin, aperto nel 1763 dall’acquacedratario Giuseppe Dentis. Da lì in poi ne sono spuntati tantissimi, ognuno con i suoi clienti fidelizzati e appartenenti a diversi classi.
Di seguito i cinque caffè più storici di Torino. Li conoscete tutti?
Caffè Al Bicerin – 1763
Il caffè più antico di Torino porta il nome di una delle bevande tipiche della Città nata, ovviamente, proprio qui dentro. Sto parlando del Caffè Al Bicerin, un locale aperto nel 1763 dall’acquacedratario Giuseppe Dentis di fronte all’ingresso del Santuario della Consolata. Oltre 250 anni dall’apertura e una fama dovuta in gran parte all’invenzione di una bevanda che servita in piccoli bicchieri senza manico e i cui ingredienti, inizialmente, erano serviti separati: il bicerin (tradotto il bicchierino). La ricetta che arriva sino ai giorni nostri prevede caffè, cioccolata e crema di latte. Negli anni, tra gli ospiti illustri passati Al Bicerin, si ricordano Camillo Benso conte di Cavour, Alexandre Dumas, Friedrich Nietzsche, Giacomo Puccini, Italo Calvino, Umberto Eco e tanti altri tra cui Gianni e Umberto Agnelli ed Erminio Macario.
Caffè Fiorio – 1780
Era visto come il Caffè degli aristocratici e alti ufficiali in contrapposizione allo scomparso Caffè Calosso di via Dora Grossa (oggi via Garibaldi) in cui invece si riunivano rivoluzionari e patrioti. In una Torino che contava poco più di 100.000 abitanti via Po era una delle vie più importanti della città e per questo il locale si face ben presto una nomea e durò negli anni, fino ai giorni nostri. Fu frequentato da Massimo d’Azeglio, Camillo Benso conte di Cavour, Cesare Balbo e tanti altri, e si dice che il re Carlo Alberto chiedesse quotidianamente cosa si dicesse al Caffè Fiorio prima di aprire le sue udienze. Non tutti sanno che in questo locale venne inventato il cono gelato da passeggio e che all’interno vennero girate alcune scene del film “Tutti giù per terra” (1966) di Davide Ferrario.
Caffé San Carlo – 1822
Il Caffè San Carlo rientra nella lista dei locali più longevi anche se, al momento, è in fase di ristrutturazione quindi se voleste andarci, rimarreste delusi trovandolo chiuso. La sua nascita risale al 1822 e questo Caffè è passato alla storia anche perché è stato il primo d’Italia ad adottare la luce a gas, il tutto per dare risalto agli interni. Oggi porta il nome della piazza su cui si affaccia (piazza San Carlo), ma è solo l’ultimo nome che ha assunto: inizialmente era Caffè piazza d’Armi, dal nome originario della piazza, poi Caffè Vassallo come il suo proprietario e infine Caffè San Carlo. La sua gloriosa storia ha subito una battuta d’arresto tra il 1953 e il 1963. Durante la Seconda Guerra Mondiale i bombardamenti danneggiarono gravemente gli affreschi del soffitto, nella sala principale. Il restauro durò diversi anni.
Confetteria Stratta – 1836
La Confetteria Stratta è tra le più conosciute della città. Aperta nel 1836 è passata dall’essere un laboratorio a una vetrina si piazza San Carlo che propone prelibatezze. Il tutto nasce da nonno Oreste e nonna Luisa che, tornati da Las Vegas, in Venezuela, dove erano diventati esperti di dolcezze e catering, decisero di aprire le porte di Stratta con le figlie Adriana, Irma e Rosa. La raffinatezza colpisce anche nella presentazione che il locale dà di sé: “Con l’obiettivo di valorizzare il nobile passato offriamo oggi un’alta qualità del prodotto e del servizio, velocità, efficienza, eleganza”. Famose sono “Le Gioie di Cavour”, dolce che sia a guardarlo sia assaggiarlo sembra…
Caffè Baratti&Milano – 1858
Situato nella centrale Galleria Subalpina dal 1874, la sua nascita però è datata 1858 in via Dora Grossa (sempre l’attuale via Garibaldi), sede diventata inadeguata dopo qualche anno con la trasformazione della città. Il nome di questo storico Caffè è dovuto ai suoi due inventori, due confettieri canavesani: Ferdinando Baratti, originario di Piverone, ed Edoardo Milano, originario di Bollengo. Oltre a essere uno dei locali più antichi di Torino, Baratti&Milano è famoso perché qui venne creato il famoso cremino che, con il gianduiotto, è diventato uno dei grandi classici fra i cioccolatini italiani. Al suo interno ci sono numerosi specchi, marmi, bronzi, dorature e mosaici che donano ricchezza ai profilo architettonico e artistico. Oggi il proprietario del Caffè è il gruppo Novi.
Comments