Che nome buffo! Casa del Pingone. E’ tutto vero, si chiama davvero così e si trova a Torino. Non è famosa per il suo nome quanto per la persona che ci ha vissuto all’interno (da cui ha preso il nome) e perché è una delle poche costruzioni ancora visibili in città dell’epoca medievale. Ah, si trova in via della Basilica, all’angolo con via Porta Palatina.
Emanuele Filiberto Pingone
La costruzione risale al XV Secolo, ma è solo nel 1500 che ci vivrà Emanuele Filiberto Pingone, uno storico italiano attivo presso la corte sabauda. Proprio per i Savoia – da cui venne nominato Consigliere di Stato, vice Gran Referendario di Savoia e Rettore dello Studio) si occupò, come studioso, della genealogia della casa reale: sosteneva che l’origine fosse da ricercare intorno all’anno Mille con il primo Conte di Savoia, il duca di Sassonia Beroldo che ricevette da Rodolfo III di Borgogna, come regalo per la sua fedeltà, la contea della Savoia e Moriana. Il tutto è raccolto in uno dei suo scritti più celebri, Inclytorum Saxonae Sabaudiaeque principum arbor gentilizia, dedicato a Carlo Emanuele I.
Il secondo scritto per il quale è ricordato Emanuele Filiberto Pingone è Augusta Taurinorum, uno dei primi testi sulla storia di Torino con una certa diffusione.
Casa del Pingone e la sua torre
La costruzione si trova nei pressi delle Porte Palatine e del Duomo. Molto caratteristiche le finestre in cotto del XVI Secolo e i soffitti lignei e dipinti murali con grottesche. Agli inizi degli anni Duemila, dopo secoli di incuria, c’è stato un importante restauro che ha portato alla luce alcuni elementi di abitazione di epoca romana presenti nei sotterranei. Oggi l’edificio è ancora visibile, così come la sua torre, l’unica medievale ancora esistente a Torino.
C’è da aggiungere ancora una cosa. Casa del Pingone ospita un Bed&Breakfast: chi vuol provare a dormire quasi come se fosse nel medioevo può farlo (qui il link del B&B).
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