Oggi vi racconto una curiosità di Torino che davvero in pochi conoscono. Sapevate che a Torino esisteva corso Parigi? E che in quel corso, che oggi ha un altro – e ben più conosciuto – nome, passava un treno… in mezzo alla città. Quando l’ho scoperto ho deciso che dovevo raccontarlo perché è una parte della storia di Torino bella da narrare.
Corso Parigi, poi corso Nicola Bonservizi e oggi corso Rosselli
Fino al 1910 quello che noi oggi conosciamo come corso fratelli Rosselli si chiamava corso Bardonecchia. Oggi sembra strano visto che c’è via Bardonecchia (che inizia in corso Racconigi e taglia corso Trapani), ma allora non si poteva nemmeno immaginare. Dicevo che nel 1910 ci fu il primo cambio del nome: per mano della Giunta comunale guidata dal sindaco Teofilo Rossi divenne corso Parigi e venne estesa dall’allora corso Stupinigi a corso Trapani. Il nuovo nome era il suggello degli ottimi rapporti tra Italia e Francia.
Ancora oggi vi è un ricordo di quella toponomastica, il ristorante Nuova Parigi al civico 83 di corso Rosselli.
Corso Parigi a Torino rimase fino al 1940 quando venne sostituito con corso Nicola Bonservizi, giornalista legato al partito fascista ucciso nel 1924 a Parigi da un anarchico. Denominazione che mantenne per sei anni, fino a quando, al termine della Seconda Guerra Mondiale, fu intitolato ai fratelli Carlo e Nello Rosselli, due importanti figure di politici, giornalisti e attivisti dell’antifascismo italiano uccisi il 9 giugno 1937 in Francia da formazioni locali di estrema destra.
Il treno che passava in mezzo alla città
Una volta era normale vedere passare un treno (un treno vero) in mezzo alle città. E a Torino valeva la stessa regola: fino agli anni Sessanta proprio corso Rosselli era attraversato dal Trans-Europe Express, uno dei treni più lussuosi della rete ferroviaria italiana. Procedeva a passo d’uomo dalle Ogr alla stazione di Porta Susa e, lungo il tragitto, alcuni ferrovieri bloccavano il traffico agitando una bandiera rossa. Ancora oggi sono visibili le rotaie di quel treno, anche se la maggior parte è stata cancellata dal rifacimento del manto stradale.
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