Se siete piemontesi doc avrete sentito almeno una volta, o pronunciato, il termine particolare bogianen, pronunciato bugianén, che in italiano significa letteralmente “non ti muovere”. Questa espressione, forse tra le più famose nel dialetto regionale, è anche un appellativo, un modo per soprannominare gli stessi piemontesi. E’ una locuzione che rimanda comunemente a una persona che rimane ferma in senso negativo, passiva, troppo succube e non desiderosa di cambiamenti. Qui ci si sbaglia! Secondo un punto di vista decisamente più positivo, questo modo di dire descrive il piemontese come fortemente tenace e caparbio.
Per comprendere l’origine di bogianen bisogna risalire alle gesta dei soldati sabaudi durante la battaglia dell’Assietta, (combattuta sulla cresta tra la Val Chisone e la Val di Susa), un significativo episodio della guerra di successione austriaca nel 1747.
In quell’evento bellicoso, le truppe austro-piemontesi, si misero in trincea in due bastioni assieme a una serie di muri per fermare l’avanzata di 40.000 francesi (in numero nettamente superiore dei nemici). Sottoposto a una serie continua di assalti, il comandante generale Giovanni Battista Cacherano di Bricherasio decise di chiamare a raccolta tutte le truppe a difesa del bastione del monte Grand Serin, ma nonostante l’ordine di ritirata arrivato ben tre volte, all’avamposto della Testa dell’Assietta, oggetto di assalti altrettanto violenti, il comandante Paolo Federico Novarina pronunciò la frase: “In faccia al nemico le guardie non possono volgere le spalle”, aggiungendo, secondo tradizione, in piemontese “Noiàutri i bogioma nen da sì!” (tradotto “Noi non ci muoviamo da qui!”).
La vittoria dell’impari battaglia a favore degli austro-piemontesi fece in modo che quella frase diventasse un motto popolare molto diffuso e la parola bogianen fu usata per indicare i piemontesi con riferimento alla loro testardaggine e risolutezza. Quindi cari piemontesi, testa alta, e siate fieri e orgogliosi di essere dei bogianen!
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