Al giorno d’oggi ci sono leggi e regolamenti che proteggono gli animali dai maltrattamenti. Ma una volta non era così. L’attuale Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali), che all’inizio si chiamava Reale Società Protettrice degli Animali, è nata nel 1871 e a fondarla fu Giuseppe Garibaldi. Cosa c’entra con Torino? La prima storica sede fu in via Accademia Albertina 29.
Fino ad allora in Italia non c’era molto rispetto per gli animali. Almeno è quello che aveva denunciato la nobildonna inglese Anna Winter che, di ritorno da un viaggio a Roma, scrisse una lettera a Garibaldi in cui diceva di essere indignata e delusa per come aveva visto trattare gli animali in Italia. La missiva colpì molto Garibaldi, il quale amava oltre ogni modo la sua cavalla Marsala: questa lo accompagnò nella battaglia di Palermo del 1860 e quando morì, all’età di 30 anni, l’Eroe dei Due Mondi cadde in depressione.
Dopo aver letto la lettera della signora Winter, Garibaldi si affidò al suo medico (Timoteo Roboldi) per fondare la Regia Società Torinese Protettrice degli Animali. Anna Winter fu nominata presidente e Garibaldi fu il primo associato. Lo scopo del nuovo soggetto giuridico era quello di sensibilizzare la società e invitare i proprietari di animali a smetterla con le violenze e con i maltrattamenti. Si può dunque dire che oggi se gli animali sono protetti da leggi e regolamenti è, almeno in parte, merito di Garibaldi e di quel viaggio in Italia della nobildonna Winter.
Per concludere la storia, c’è da aggiungere che oggi la cavalla Marsala è sepolta di fianco allo stesso Garibaldi nel cimitero di Caprera. “Qui giace Marsala che portò Garibaldi in Palermo, nel 1860. Morì il 5 settembre 1876 all’età di trent’anni”, si legge nell’epitaffio.
Per ricordare l’istituto fondato da Garibaldi nel 2021 Poste Italiane hanno dedicato un francobollo a Garibaldi, disegnandolo di fianco a diversi animali.
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