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La Chiesa più famosa di Torino, la Gran Madre: curiosità e leggenda

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Gran Madre di Torino

Oggi voglio parlarvi della Gran Madre, una delle poche chiese di proprietà del Comune ma soprattutto uno dei simboli di Torino, fotografato e conosciuto come poche altre cose nel capoluogo piemontese… questo almeno all’apparenza perché sono sicuro che la sua storia, le sue curiosità e la sua leggenda (esoterica) non sono così tanto conosciute.

Intanto partiamo da un’analogia, quella con il Pantheon di Roma. Sì, in effetti forme e proporzioni prendono ispirazione proprio da quella. La sua costruzione è stata voluta per festeggiare il ritorno in patria di re Vittorio Emanuele I dopo la ritirata dell’esercito di Napoleone. Per questo motivo campeggia una scritta che, tradotta in italiano, vuol dire “La nobiltà e il popolo di Torino per la venuta del Re”.

La costruzione della Gran Madre non è stata cosa semplice. Pensate che la prima pietra è stata posata il 23 luglio 1818 dal re Vittorio Emanuele I, ancora prima di lanciare il concorso per il disegno dell’opera. I lavori in corso si fermarono per una decina di anni prima di essere ripresi dal successore Carlo Felice che però morì prima dell’inaugurazione, avvenuta con il regnante Carlo Alberto presente a Torino.

La chiesa ha uno stile neoclassico-adrianeo ed è caratterizzata da una scalinata che la eleva al di sopra della piazza. Balzano subito all’occhio le due statue che rappresentano La Fede, realizzata con un nastro intrecciato sul petto, con un libro aperto nella mano destra e un calice nella sinistra, e la Religione, che impassibile sembra quasi non accorgersi del giovane inginocchiato di fianco a lei che le tende due tavole di pietra bianche. La statua centrale raffigura Vittorio Emanuele I: è di marmo e alta quasi dieci metri. Fu completata solo nel 1869.

L’interno della chiesa si presenta con una navata unica a pianta circolare. Quello che impressiona è sia l’apparato scultoreo, davvero ricco e appartenente a diversi scultori. Rappresentano in particolare Santi e appartenenti alla famiglia Savoia. Poi c’è la cupola, la parte più importante e caratteristica della Gran Madre alla cui base vi è una decorazione costituita da ghirlande scolpite con quattro bassorilievi che narrano episodi della vita della Vergine. Un’ultima cosa, l’oculo interno è stato progettato in maniera tale che la luce che entra illumini la statua di Giovanni Battista il giorno del 24 giugno.

Per la sua precisa forma architettonica, la chiesa della Gran Madre è sprovvista di un campanile. Solo in un secondo momento fu eretta quella torre campanaria con orologio che resta comunque distaccata. Sei sono le colonne frontali, due quelle interne al pronao. Qui sono presenti due nicchie, al cui interno ci sono altrettante statue. Si tratta di San Marco Evangelista a destra e San Carlo Borromeo, quello della piazza per capirci, sulla sinistra.

ancora una curiosità legata alla sfera esoterica. Si dice che la Gran Madre sia stata posizionata dove nell’antichità si trovava un tempio dedicato alla dea egizia Iside, conosciuta anche come “Grande Madre” e che, la statua che rappresenta La Fede, in realtà non sia una donna qualunque, ma la Madonna con in mano il Santo Graal e indicherebbe addirittura un punto che dovrebbe portare al ritrovamento del prezioso calice. Realtà o leggenda, questa fa parte del racconto della Gran Madre, di cui sono sicuro che ora sappiate qualcosa in più.

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