Oggi vi racconto una storia che ha dell’incredibile ma vi posso garantire che è vera. Anzi, tra poco vi mostrerò anche una prova dell’epoca in cui a Torino pensate si correva la Formula Uno. Sì, quelle auto che oggi vediamo sfrecciare in tv in tante parti del mondo, fino al 1955 sono passate anche dal parco del Valentino.
Parto dal raccontarvi la fine di questo grande evento nella nostra città. E per farlo inizio dalla piazzola di partenza del mitico Alberto Ascari, ancora oggi presente di fronte al castello, da cui cominciò la gara di quello che di fatto era il VII Gran Premio del Valentino. Era il 27 marzo del 1955 e a bordo della sua Lancia D50 numero 6 riuscì a trionfare. Il tutto accadde due mesi prima che Ascari si spegnesse tragicamente in un incidente durante alcuni giri di prova con una Ferrari 750 Sport a Monza. Oggi è ricordato non solo per essere stato un grande pilota, ma anche per essere stato l’ultimo italiano campione di Fomula Uno.
Torniamo però a quel 27 marzo 1955. Il tracciato si sviluppava all’interno del parco del Valentino come detto, e si concludeva dopo 90 giri. A partire in pole position fu proprio Alberto Ascari. Per il pilota milanese però non ci fu una partenza con i fiocchi e dovette inseguire fino al ventunesimo giro quando Luigi Musso, che era al comando, uscì di pista. Ascari si riprese la prima posizione e non la lasciò più. Vittoria per lui e primo trionfo in un Gran Premio di Formula Uno per la Scuderia Lancia.
Siamo partiti dalla fine, ma quando fu la prima gara disputata qui? Era vent’anni prima, nel 1935. La gara si svolgeva sui 4,2 chilometri di un tracciato disegnato lungo i viali del Parco e sul rettilineo di corso Massimo D’Azeglio. Novanta erano i giri da compiere per un totale di 378 chilometri. Dove oggi ci sono persone che passeggiano, corrono o vanno in bicicletta, una volta sfrecciavano auto da corsa a tutta velocità. Strano pensarlo oggi.
L’evento non poteva che richiamare gente da tutta Italia. In vent’anni si corsero dieci gare del Gran Premio del Valentino a cui presero parte piloti che, alla pari di Ascari, hanno fatto la storia delle corse come Tazio Nuvolari, Achille Varzi e Gigi Villoresi (lo so questi nomi ai più non diranno niente, ma se li provate a cercare vedrete chi erano). Ah se vi state chiedendo perché la decima edizione si chiamò VII Gran Premio del Valentino è perché inizialmente la corsa aveva un altro nome: le prime due edizioni semplicemente Circuito Automobilistico di Torino, poi assunse il nome di Gran Premio di Torino e del Valentino.
Di tutta questa storia rimangono solo alcune fotografie e questa sorta di targa che ricorda un grande campione nel giorno della sua ultima ma vincente corsa a Torino.
Comments