Agli inizi del Novecento in tutto il mondo non si parlava d’altro che dell’invenzione dell’aeroplano. Sulla scia di tutto ciò un milanese, tal Franz Miller, dopo la laurea al Politecnico di Torino, decise di aprire una fabbrica molto particolare nel cuore del quartiere Crocetta. Si innamorò del capoluogo Piemontese e in via Legnano 9 diede vita a una fabbrica (“Officine Miller”) che, per conto di terzi, si proponeva di costruire qualsiasi tipo di macchina volante, anche partendo “da un semplice schizzo”, come veniva pubblicizzato in alcuni volantini. Il tutto aiutato dal fatto che Miller era un ingegnere.
L’azienda di Franz Miller incredibilmente attirò la curiosità di molte persone e i clienti non mancarono. Riuscì anche a ingrandire la ditta e a produrre i motori dei velivoli che collaudava in un campo volo a San Francesco al Campo. Il primo lavoro commissionato fu un orto elicottero da 100 cavalli che però non riuscì mai a volare. Più fortuna ebbe la costruzione dell’elicoplano per conto di un imprenditore Bolognese.
Insieme all’ingegnere nella fabbrica di via Legnano lavorava un tecnico Veneto appassionato di aviazione. Si chiamava Antonio Chiribiri. Insieme fecero crescere l’azienda e insieme la videro chiudere qualche anno più tardi per una diminuzione dell’interesse nell’attività.
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